Da una recente indagine di una nota società di Asset Management è emerso che i c.d. millennial, ovvero le persone tra i 18 e i 37 anni, sono i maggiori risparmiatori in fatto di pensione.
Si tratta di ragazzi cresciuti o nati con il digitale, gli smartphone e internet.
Sono anche altri però i dettagli che li caratterizzano: non è solo tecnologia ma anche risparmio economico.
Il 14,6% del loro reddito lo destinano alla fase del post lavoro.
Le generazioni X, tra 38 e 50 anni, risparmiano solo 11,5% , ancora meno fanno i Baby Boomers, 51 e 70 , che accantonano solo il 9,7% del loro reddito per l’integrazione pensionistica.
I Baby Boomers sono ancora oggi la generazione con il più alto potere d’acquisto e anche la generazione più fortunata della storia: hanno goduto la lunga stagione di crescita economica e di quasi piena occupazione.
Prima di parlare degli strumenti che possono essere utilizzati per crearsi una pensione di scorta, voglio analizzare con te le cause che rendono obbligatorio l’accantonamento.
Prima di tutto l’aspetto Demografico: si vive più a lungo e quindi servono più soldi.
Se nel 2050 la vita media si sarà allungata di tre anni rispetto alle attese attuali, i costi già ampi dell’invecchiamento della popolazione aumenterebbero del 50%. A lanciare l’allarme ci sono anche gli investitori istituzionali e, più nel dettaglio, i fondi pensione che in cima alla lista delle preoccupazioni mettono proprio il rischio longevità.
E del livello di copertura delle nostre future pensioni ne vogliamo parlare ?
Se va bene gli attuali millennial riceveranno come pensione ca 50% della loro ultima retribuzione al contrario di chi, per esempio, oggi è andato in pensione con l’80% del suo ultimo stipendio, a 60 anni.
Hai già pensato a cosa dovrai rinunciare fra un po’ di anni?
Tranquillo ,con una corretta pianificazione la pensione non sarà più un problema.
La cosa importante è iniziare il prima possibile perché : “Prima inizi, più tempo hai, maggiore sarà il risultato finale” .
In un piano pensionistico ci sono due variabili : il tempo ed il risparmio.
Più tempo hai a disposizione e meno sarai costretto a mettere da parte , più passano gli anni e più devi accantonare e soprattutto non potrai beneficiare in pieno del grande aiuto che i mercati finanziari sono in grado di darti , grazie alla crescita degli investimenti azionari.
Ti ricordi dell’interesse composto? E dei benefici del passare del tempo?
L’interesse composto si basa su una funzione esponenziale e l’orizzonte temporale gioca un ruolo chiave per il buon esito dell’investimento.
Mi dirai che sono noioso e ripetitivo.
Ne sono consapevole ma non conosco altro metodo, se non la costanza e la determinazione per raggiungere i propri obbiettivi.
Ora ti parlo dello strumento che si deve utilizzare per raggiungere un montante (capitale+interessi) in grado di rendere il tuo futuro il più roseo possibile.
Mica starai pensando al mitico salvadanaio a forma di porcellino?
Comunque sei sulla buona strada, il meccanismo è lo stesso.
Ogni mese compreremo quote di economia reale, azioni per capirci.
Noi addetti ai lavori lo chiamiamo P.A.C.
Operativamente i Piani di Accumulo di Capitale permettono al risparmiatore di accedere all’investimento attraverso versamenti periodici di capitale. Nella pratica il risparmiatore apporta all’investimento somme costanti, a scadenze regolari e per un periodo di durata predeterminata, per sottoscrivere una quantità di strumenti ( quote di fondi comuni di investimento) che sarà quindi diversa ad ogni versamento.
Per fare un esempio, un Piano di Accumulo con versamenti mensili da 200 euro per 120 mesi complessivi porterà a fine dei 10 anni del piano a ritrovarsi con un capitale complessivo di 24.000 euro.
A questa somma andrà aggiunto l’apprezzamento in conto capitale dello strumento in cui si è investito.
Matematicamente un Piano di Accumulo non è altro che l’applicazione di una media ponderata degli acquisti delle quote effettuate negli anni.
Alla base dei meccanismi dei Piani di accumulo di capitali c’è il sistema del Dollar Cost Averaging che consiste nell’investire, ad intervalli temporali regolari, la stessa somma di denaro per acquistare una o più azioni. Il primo a usare questo sistema fu negli anni ’50, Benjamin Graham, il maestro dell’analisi fondamentale e ispiratore di Warren Buffett.
Numerosi sono i vantaggi del Pac :
Flessibilità , si può facilmente modificare la somma da accantonare
Riduce il rischio legato a una tempistica di acquisto errata
“Costringe” l’investitore all’accantonamento di una somma in modo costante;
Investire in un PAC permette di non cadere nella cosiddetta “trappola dell’emotività” , che vede il risparmiatore investire solo quando i prezzi sono vicini massimi o disinvestire quando le quotazioni sono vicine ai minimi.
Utilizzando la metodologia del P.a.c. possono essere sottoscritti anche i fondi pensione , stessa metodologia , un po’ meno flessibili , ma grandi sono i vantaggi fiscali.
Quali sono i motivi, dunque, per aderire ad un fondo pensione?
1. Integrare la propria pensione pubblica di base
Il primo motivo coincide con la finalità stessa della pensione complementare: integrare la pensione di base, a tutela del proprio tenore di vita una volta terminata l’attività lavorativa.
2. Con poco si può fare tanto per il proprio benessere futuro
Uno dei vantaggi della previdenza integrativa è quello di essere alla portata di tutti. Non occorre essere dei “grandi investitori” per ottenere dei risultati, ma basta destinare con costanza dei piccoli importi, per poter poi, negli anni, accumulare un bel capitale.
La previdenza integrativa è una forma di risparmio finalizzato che massimizza i propri risultati nel tempo, perché flessibile, potendo cambiare le somme investite a seconda delle tue esigenze, il capitale ed i rendimenti si rivalutano e i vantaggi fiscali si cumulano.
3. Fondo pensione deducibile
Il regime fiscale della previdenza integrativa è agevolato rispetto a qualsiasi altro strumento di investimento innanzitutto perché lo Stato ne incentiva l’adesione.
I contributi versati annualmente nella forma pensionistica integrativa sono deducibili dal proprio reddito dichiarato ai fini IRPEF, entro il tetto massimo di deducibilità pari a 5.164,57€ annui. Per i giovani alla loro prima occupazione è previsto un ulteriore bonus di 2.582,29 euro annui, a partire dal quinto anno di partecipazione al fondo pensione e per i successivi 20 anni.
Inoltre sono previste delle agevolazioni fiscali:
1. – I rendimenti ottenuti con la gestione finanziaria del fondo pensione sono tassati con l’applicazione dell’imposta sostitutiva sui redditi con aliquota del 20% anziché quella del 26% normalmente applicata alle altre forme di investimento.
2. – E’ prevista una tassazione agevolata anche in fase di erogazione della pensione integrativa, sia essa liquidata sotto forma di rendita e/o capitale. Viene applicata una ritenuta, a titolo d’imposta, con aliquota massima del 15%, inferiore rispetto alle aliquote IRPEF applicate sui redditi complessivi (che vanno dal 23 al 43%).
Spesso consiglio, quindi, di “mixare” entrambi gli strumenti.
Manca poco al Natale , se sei un millennial regalati un pac o un fondo pensione , se sei un baby boomers regalalo ad una persona a te cara.
Scrivimi una mail a info@alessandrogambelli.it
Sarò lieto di poter rispondere alle tue domande e chiarire i tuoi dubbi.
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Un saluto e al prossimo articolo
Alessandro